(di Enrica Piovan)
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Nessun taglio strutturale del cuneo
contributivo, poca incisività sugli extra-profitti, la
temporaneità dei crediti di imposta per imprese energivore e
gasivore. Sono diverse le criticità che Confindustria cerchia in
rosso nel decreto aiuti, dove pur riconoscendo passi avanti
sulle rinnovabili, boccia di fatto l'approccio "connotato ancora
da misure di breve periodo". Un altro nodo su cui rischia di
inciampare il decreto, riguarda i tempi: per l'attuazione di
alcune misure, infatti, avvertono i tecnici della Camera,
servirà l'adozione di altri 20 provvedimenti.
L'affondo di Viale dell'Astronomia parte dal decreto aiuti,
ma allarga lo sguardo al contesto più generale, con lo shock dei
prezzi energetici, aggravato dalla guerra, che continua a minare
le prospettive di crescita. I circa 30 miliardi stanziati finora
dal Governo basteranno a mitigare l'emergenza solo fino a
giugno, avverte nella prima audizione alla Camera sul
provvedimento il direttore generale di Confindustria Francesca
Mariotti. Ma la situazione economica che non è destinata a
normalizzarsi e questa "incertezza" rischia di vanificare
l'efficacia delle risorse stanziate finora, avverte
Confindustria, indicando la necessità di dare al paese "risposte
lungimiranti" perseguendo 4 obiettivi: garanzia degli
approvvigionamenti energetici; misure di compensazione per gli
shock energetici; realizzazione delle riforme del Pnrr; e
riduzione del costo del lavoro.
Il Pnrr ha un ruolo cruciale per il paese, ma "c'è un
pericolo di annacquamento delle riforme e questo ci preoccupa
non poco", avverte Mariotti, evidenziando un "rallentamento"
dello slancio riformistico "favorito di interessi di parte e
molto lontano dall'interesse generale". Sul capitolo lavoro,
poi, gli interventi del dl aiuti "non sono in linea con
l'esigenza di un taglio strutturale del cuneo contributivo": una
proposta in questo senso è stata già presentata da Confindustria
e avrebbe un importante impatto strutturale sulla competitività
delle imprese - osserva Mariotti - diversamente dal dl che "si
limita ad introdurre un sostegno 'una tantum' di 200 euro".
Occasione mancata sugli extra-profitti: la norma, per come è
stata scritta, "non è pienamente coerente con l'obiettivo che
persegue" e saranno "indispensabili" dei correttivi, avverte la
dg di Confindustria, suggerendo come soluzione quella di
prevedere un tetto del gas. Più in generale, viale
dell'Astronomia non vede di buon occhio gli interventi ancora di
natura congiunturale del decreto e indica tra le priorità il
potenziamento e proroga dei crediti di imposta per energivori e
gasivori e, in materia di contratti pubblici, la necessità di
meccanismi di revisione automatica dei prezzi. "Positivi",
invece, gli interventi in materia di rinnovabili, in particolare
per la semplificazione delle procedure autorizzative e
l'individuazione delle aree idonee.
A chiedere correttivi sul decreto sono anche gli enti locali,
con l'Unione delle Province che segnala "errori" sui meccanismi
per la ripartizione dei fondi: quello per ripianare il crollo
delle entrate rischia di andare a soli 5 enti su 100, mettendo a
rischio non solo i servizi essenziali ma anche gli investimenti
del Pnrr. Sul nodo del termovalorizzatore di Roma, invece, si
lavora ad "un emendamento il più aperto possibile nel rispetto
della richiesta dei poteri speciali", annuncia il M5s.
Un'altra criticità la segnala il Servizio studi della Camera
sul requisito dell'immediata applicazione delle misure previste
dai decreti-legge. Oltre alla necessità di un approfondimento
sulle conseguenze dei tempi lunghi intercorsi tra deliberazione
e pubblicazione, si evidenzia nel dossier dell'Osservatorio
legislativo e parlamentare, va considerato che per 20 dei 251
commi sarà necessaria l'adozione di provvedimenti attuativi.
(ANSA).