(ANSA) - ANCONA, 02 FEB - Assolto in primo grado con formula
piena dall'accusa di violenza sessuale e lesioni, ha avuto
l'assoluzione confermata oggi dalla Corte di Appello di Ancona
per non avere commesso il fatto. Protagonista un 35enne,
all'epoca militare dell'Esercito, di origini siciliane, "che per
il fatto di essere stato accusato di un reato non colposo è
stato però escluso dalla carriera per un automatismo previsto
dall'art. 650 del codice dell'ordinamento militare" spiega il
suo legale, l'avv. Giorgio Carta, di Roma. I fatti risalgono al
2017: l'uomo, padre da due mesi, e in servizio in Trentino Alto
Adige, si trovava a Civitanova Marche (Macerata) in visita alla
moglie: entrato per errore nel bagno delle donne in un cento
commerciale, avrebbe avuto un battibecco con l'addetta alle
pulizie, che lo ha poi denunciato. Nel 2020 la sentenza di
assoluzione del Tribunale di Macerata, appellata dalla Procura
maceratese, ma confermata oggi in secondo grado. "Chiederò che
il mio assistito venga riammesso nell'Esercito, in questi anni
per mantenersi e mantenere il figlio ha dovuto fare l'operaio"
dice l'avv. Carta, che lo ha seguito in una vicenda giudiziaria
durata oltre 5 anni, insieme al co-difensore Francesco D'Andria.
"Da dieci anni mi batto contro questo automatismo dell'art. 650
- aggiunge -, ho sollevato varie questioni di costituzionalità,
finora però senza esito". Le motivazioni della sentenza della
Corte di Appello verranno depositate entro 90 giorni. (ANSA).
Militare accusato violenza sessuale,appello conferma assoluzione
Difensore, chiederò che venga riammesso nell'Esercito
