(ANSA) - PALERMO, 24 MAR - "Le accuse mosse dall'imputata
sono puntuali e precise: in buona sostanza, 'le indagini non
hanno condotto alla cattura dei colpevoli per colpa del
Commissariato di Mazara del Vallo che le ha depistate'. Un modo,
evidentemente, per scrollarsi di dosso ogni responsabilità
dell'insuccesso dell'inchiesta". E' duro il giudizio espresso
dal giudice monocratico di Marsala su Maria Angioni, ex pm del
caso Denise Pipitone, condannata a un anno di carcere per false
informazioni al pubblico ministero. Il magistrato ha depositato
oggi le motivazioni del verdetto di condanna.
Angioni, che indagò sulla scomparsa della bambina, sparita da
Mazara del Vallo nel 2004, ha denunciato depistaggi
nell'indagine sul rapimento indicando tra i responsabili i
poliziotti del commissariato locale. Accuse rivelatesi false che
le hanno comportato il processo per false informazioni a
pubblico ministero istruito dal pm Roberto Piscitello.
"La Angioni, in ogni fase del procedimento-processo,
sfruttando le proprie conoscenze giuridiche, ha giocato sulla
possibilità di addure in qualsiasi momento, come scusa, il
cattivo ricordo. - prosegue il giudice - Se è vero, da una parte
che l'imputato ha diritto di mentire è anche vero dall'altra che
ciò va tenuto in debita considerazione sia al fine di
parametrare la pena da Infliggere che la eventuale concessione
delle attenuanti generiche".
"La circostanza che l'imputata, all'epoca dei fatti fosse un
magistrato- prosegue - incide,
indubbiamente, sulla intensità del dolo e la gravità del danno
che ha cagionato con la propria condotta".
Secondo il magistrato "l'imputata ha mantenuto un comportamento
ostile nei confronti del
commissariato nonostante le evidenze processuali abbiamo
dimostrato l'assoluta infondatezza delle accuse mosse". (ANSA).
Denise: giudice, ex pm mentì per coprire i suoi insuccessi
Sentenza, l'imputata tentò di nascondere le sue responsabilità
