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Norman Atlantic: difesa, il comandante ha agito correttamente

(V.'Norman Atlantic: difesa,morti...' delle 12.45)

(ANSA) - BARI, 08 FEB - "Non ci sono certezze che al momento della partenza sulla Norman Atlantic ci fossero camion frigo accesi non allacciati alla rete elettrica, il controllo degli stessi era inoltre affidato a un professionista qualificato e certificato". Lo hanno detto nelle loro arringhe dinanzi al Tribunale di Bari gli avvocati Fabrizio D'Urso e Alfredo De Filippis, difensori del comandante Argilio Giacomazzi, nel corso del processo per il naufragio della Norman Atlantic avvenuto a largo delle coste albanesi nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre 2014 e che causò la morte di 31 persone e il ferimento di 64 passeggeri. A Giacomazzi la Procura di Bari ha contestato i reati di naufragio e omicidio plurimo colposo in concorso con l'aggravante della colpa cosciente, chiedendo nove anni di reclusione. "La Procura ha contestato al comandante di non aver valutato correttamente il rischio - hanno proseguito i difensori -. Ma a lui non spetta questo compito, spetta formare l'equipaggio e avvertirlo del rischio per porre in essere tutte le procedure adeguate". "Il comandante non voleva assolutamente che sul traghetto viaggiassero camion con il motore ausiliario acceso", hanno fatto inoltre presente i legali. Gli avvocati hanno sottolineato che il "piano di sicurezza fu predisposto correttamente e approvato dalle autorità preposte".
    Il comandante avrebbe quindi agito correttamente durante tutte le fasi dell'emergenza. "Non è possibile pensare che il comandante sia investito della responsabilità di tutto ciò che succede sulla nave unicamente in virtù del suo ruolo - hanno aggiunto - perché questo vorrebbe dire che dovrebbe essere in grado di prevedere anche l'imponderabile". I legali hanno quindi chiesto l'assoluzione da tutti i reati o, in subordine, la riqualificazione di alcune contestazioni. Richieste anche l'eliminazione delle aggravanti e il riconoscimento delle attenuanti in virtù del "corretto comportamento tenuto da Giacomazzi durante l'emergenza e dell'atteggiamento collaborativo mostrato durante il processo". (ANSA).
   

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