
(ANSA) - ROMA, 20 MAG - "L'Unione europea ha raggiunto
proprio in queste ore un accordo che riconosce il Covid-19 come
malattia professionale e ha chiesto a tutti i Paesi membri, e
dunque anche all'Italia, di aggiornare il proprio elenco
nazionale delle patologie legate alle attività lavorative", lo
scrive in una nota l'Enpam, Ente di previdenza dei medici e dei
dentisti. Per il presidente della Cassa Alberto Oliveti, "si
tratta di un'importante presa di posizione soprattutto nei
confronti di medici e odontoiatri, soprattutto perché conferma
quello che noi abbiamo sostenuto fin dall'inizio della pandemia,
quando i primi nostri colleghi sono purtroppo caduti nel vano
sforzo di contrastare il dilagare del Covid-19". In Italia, un
primo intervento per sanare in ambito lavorativo la mancanza di
una copertura assicurativa per i decessi da Covid-19 è stato già
attuato dall'Inail, che ha riconosciuto un risarcimento ai
medici dipendenti, parificando retroattivamente il Covid-19 a
infortunio sul lavoro. La misura però non ha avuto effetto per
liberi professionisti e parasubordinati non iscritti all'Inail.
Sono così rimasti esclusi i familiari superstiti dei medici di
famiglia, che tuttavia sono una delle categorie che ha pagato un
tributo di vite tra i più alti per fronteggiare le prime ondate
della pandemia. "La decisione dell'Ue apre ora la strada a un
riconoscimento della malattia professionale a tutti i camici
bianchi - sottolinea Oliveti - e dovrebbe spingere lo Stato,
come da noi auspicato, a riconoscere retroattivamente a tutti i
medici caduti per Covid-19 quel risarcimento che finora ha
riguardato solo una parte di loro". (ANSA).