(ANSA) - ROMA, 25 GEN - Dal Pil all'istruzione,
dall'occupazione giovanile alle infrastrutture per il
Mezzogiorno si "conferma la persistenza di divari strutturali di
vario genere e livello, anche molto ampi; di rado si apprezzano
processi di convergenza significativi col resto del Paese". E'
quanto rileva l'Istat nel focus 'I divari territoriali nel Pnrr
- dieci obiettivi per il Mezzogiorno'. "Le differenze interne -
anche infra-regionali - sono molteplici, e tendono a delineare
contesti più o meno critici che talvolta ricalcano criteri di
perifericità geografica (distanza dal Centro-Nord), e in altri
casi di marginalità territoriale (cosiddette "aree interne").
Nell'insieme - evidenzia l'Istat - sembra emergere una difficile
sostenibilità dei divari, per l'impatto inedito sulla struttura
demografica della società meridionale, che appare sempre più
fragile nelle prospettive future".
"Il Pnrr è un'opportunità storica per il rilancio del paese;
lo è, al contempo, per alimentare approfondimenti e riflessioni
su talune rilevanti criticità che lo caratterizzano", afferma
l'Istat. "Gli esiti dei ritardi del Mezzogiorno stanno
accentuando le fragilità della sua struttura socio-economica
attraverso una sorta di 'tsunami demografico'. Si tratta di un
processo piuttosto ben delineato e di portata rilevante, che
merita grande attenzione perché sembra prospettare un impatto
inedito sulla struttura demografica di queste comunità. Se non
si riesce a porre un freno, le tendenze in atto possono condurre
verso un'involuzione progressiva e non sostenibile del capitale
umano di molta parte del Mezzogiorno, che storicamente è stato
il suo principale patrimonio. A oggi - conclude l'Istat -, le
cosiddette "aree interne" potrebbero essere solo la parte più
avanzata ed esposta di questa prospettiva". (ANSA).
Pnrr: Giorgetti, 'valutiamo misura per migliorare le P.a'
