(ANSA) - AOSTA, 27 DIC - La Giunta regionale ha approvato il
documento generale di programmazione dell'assistenza
territoriale in Valle d'Aosta. Si tratta di un documento che
rientra negli adempimenti relativi al Contratto istituzionale di
sviluppo della missione Salute, Component 1, del Piano nazionale
di ripresa e resilienza (Pnrr) e discende dagli indirizzi
delineati dal Piano per la salute ed il benessere sociale
2022-2025.
Tra le novità introdotte c'è la costituzione delle forme
organizzative mono e multi professionali (Aft ed Uccp)
dell'assistenza primaria in Valle d'Aosta, che "doteranno le
diverse professionalità presenti sul territorio (ad esempio
medici di medicina generale e pediatri di libera scelta,
specialisti, infermieri, operatorio socio-sanitari, psicologi,
assistenti sociali) di una nuova organizzazione".
Sono, inoltre, definiti specifici obiettivi di politica
sanitaria regionale che individuano azioni specifiche,
necessarie a garantire la capillarità dei servizi sanitari. Tra
questi, "il miglioramento della presa in carico delle patologie
croniche, l'informatizzazione delle prescrizioni farmaceutiche
al fine di ridurre da un lato il carico burocratico dei medici e
dall'altro il ricorso al medico di medicina generale per le sole
ricette farmaceutiche". Inoltre "si declinano ulteriormente
standard, funzioni ed obiettivi delle strutture intermedie che
dovranno essere realizzate nel nostro territorio, quali ad
esempio gli Ospedali di Comunità, la Centrale Operativa
Territoriale, il numero unico armonizzato per le cure mediche
non urgenti 116/117, così come le nuove funzioni che dovranno
essere attivate nel passaggio degli attuali poliambulatori verso
le Case di Comunità". Infine è indicata l'ipotetica dotazione di
personale necessario, "al fine di giungere poi
all'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse attualmente
presenti nelle strutture territoriali già esistenti".
"Queste disposizioni - afferma l'assessore Roberto Barmasse -
sono finalizzate ad una presa in carico individualizzata e
complessiva del paziente, anche attraverso l'implementazione di
figure professionali quali l'infermiere di comunità e le unità
di continuità assistenziale, per facilitare il suo passaggio tra
i diversi setting assitenziali (ospedale-strutture intermedie-
domicilio) e per dare una risposta equa, rapida ed efficiente ai
bisogni di salute della cittadinanza. Tutto ciò potrà essere
validamente supportato dall'utilizzo mirato e sempre più diffuso
della telemedicina, che soprattutto in un territorio montano
quale quello regionale, permette di erogare servizi di
prossimità e di prendere in carico pazienti cronici a
domicilio". (ANSA).
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