(ANSA) - ROMA, 06 LUG - In Italia appena il 20% dei pazienti
con fratture viene sottoposto a una terapia anti-osteoporosi,
mentre il restante 80% non riceve trattamenti. A ciò si aggiunge
il fatto che l'emergenza Covid ha limitato fortemente l'attività
motoria così come molti controlli ed esami legati alla
prevenzione. Produrre dati su come i pazienti con fragilità
ossea sono curati dai sistemi sanitari regionali sono i
principali obiettivi del monitoraggio, presentato oggi da
Cittadinanzattiva, che coinvolgerà referenti amministrativi e
medici specialisti di 12 regioni: Abruzzo, Calabria, Emilia
Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia,
Sardegna, Toscana, Veneto.
"Durante la pandemia la prevenzione e la riabilitazione sono
state interrotte per settimane o mesi con il rischio di
aggravare la situazione di molti pazienti che sono andati
incontro a fratture. Molti reparti di ortopedia e di
riabilitazione - dichiara Antonio Gaudioso, presidente di
Cittadinanzattiva - sono stati chiusi sia per dare spazio ai
malati di Covid sia per garantire le misure di prevenzione. È
necessario ora tornare alle cure appropriate perché i pazienti
possano ricevere i trattamenti adeguati".
"L'assenza di linee guida ministeriali a tutela dei pazienti
con fragilità ossea - dichiara la senatrice Maria Rizzotti, che
presiede l'intergruppo parlamentare sulle fratture da fragilità
- è un gap da colmare con urgenza. Al Senato ho presentato una
mozione che impegna il governo, anche attraverso il PNRR, a
considerare le necessità di questi pazienti, attraverso
l'implementazione di nuovi modelli di presa in carico in grado
di prevenire e curare le fratture da fragilità". (ANSA).
