(ANSA) - NAPOLI, 25 GEN - "Il divario nord-sud riguardo alla
lotta, prevenzione e cura dei tumori, dovrà essere ridotto dal
Piano oncologico nazionale 2022-2027 che venne approvato in
Senato nel luglio scorso con un apposito ordine del giorno e
voto bipartisan, ma poi era rimasto in standby per la mancanza
delle dovute risorse aggiuntive per la sua attuazione e non
trovando risoluzione poi nella legge di bilancio. Il ricorso in
extremis ad un emendamento al decreto legge milleproroghe al
Senato consentirà ora, considerate le rassicurazioni a riguardo
da parte del Ministero della Salute, con dieci milioni l'anno
per il 2023 ed il 2024, di garantire le necessarie coperture per
avviare l'attuazione del Piano nelle diverse realtà regionali.
Il PON, sarà dunque finalmente posto all'attenzione per la
definitiva approvazione della prossima seduta della Conferenza
Stato-Regioni.
Il Piano, piuttosto voluminoso, più di cento pagine, tende ad
intensificare e migliorare tempi e qualità degli interventi,
attraverso la digitalizzazione per abbattere liste d'attesa,
procedure ed atti burocratici, incrementando forme di assistenza
integrata e domiciliare ed i servizi territoriali". Lo scrive,
in una nota, Paola Raia, consigliere regionale della Campania
gruppo De Luca Presidente e Vicepresidente commissione Sanità.
"Per raggiungere questi obiettivi, si rende però necessario, il
dover completare il Registro nazionale dei tumori, la sua
integrazione e piena funzionalità con il sistema deI registri
regionali, che devono non solo agire in simbiosi, ma essere
posti in condizione di operare allo stesso livello.
Naturalmente, punto fondamentale è quello relativo alla
prevenzione con la previsione di intensificare gli esami
diagnostici, allargando le fasce della popolazione da sottoporre
agli screening, scendendo ad esempio per le mammografie ai 45
anni ma estendendolo fino ai 75 anni di età, mentre per il
colon-retto in un lasso di tempo tra i 50 ed i 74 anni",
aggiunge Raia.
A giudizio della vicepresidente commissione Sanità: "Il piano
dedica poi la dovuta attenzione agli aspetti strettamente
sanitari, a cominciare dalla presa in carico del paziente che
dovrà seguire iter precisi e tempestivi in ogni sua fase,
passando quindi alle cure, da quelle in ambulatorio, di degenza,
a quelle simultanee, agli interventi fino ad una maggiore
attenzione al rischio e alla prevenzione delle recidive. Il
Piano punta, per dare gli stessi standard di intervento in tutte
le regioni, ad una collaborazione tra gli specialisti anche
attraverso l'intensificazione della telemedicina. Attenzione
viene posta inoltre, alle cure palliative ed ai caregiver
oncologici. Completano il quadro gli aspetti formativi per gli
operatori sanitari ma anche per i pazienti stessi. Si pone
infine, una maggiore ed adeguata attenzione all'aspetto
psicologico e ad a quelli più generali della vita quotidiana,
come quello nutrizionale, l'obesità, l'attività fisica,
l'inquinamento". (ANSA).