(ANSA) - NAPOLI, 30 MAR - Medea da Euripide e Seneca con la
regia di Gianmarco Cesario sarà in scena nel Teatro Instabile
Napoli da domani, 31 marzo fino 2 aprile, con Rosalba Di
Girolamo (Medea), Gianni Sallustro (Giasone), Nicla Tirozzi
(Nutrice), Ciro Pellegrino (Creonte) e i giovani attori
dell'Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema: Tommaso Sepe,
Stefania Vella, Nancy Pia De Simone, Elisa Sodano, Roberta
Porricelli, Noemi Iovino, Carlo Pio Sepe, Anna Franzese, Lucia
Saviano, Sara Ciccone, Maria Rosaria Martinelli, Domenico Nappo,
Enrico Anunziata, e ancora con i piccoli Giovanni Menna e
Rachele Ambrosio (spettacolo prodotto da FdV-Fratelli di Versi
in collaborazione con Talentum Production).
Medea la pazza, l'infanticida, la gelosa, l'assassina, la
straniera: "Il nome del mito di questa donna è stato declinato
in infiniti modi, e noi vogliamo metterli tutti insieme -
spiegano gli autori - senza procedere in facili condanne o
assoluzioni. Euripide, Apollonio, Seneca, Ovidio, e ancora
Anouilh, Grillparzer, Christa Wolf, o von Trier e Pasolini, sono
alcuni degli autori che ne hanno raccontato la storia, e noi
partiamo proprio da Euripide e Seneca per costruire un lavoro di
indagine psicologica, e cercare una nostra visione, senza
rinunciare all'impianto tragico classico". Attori solisti e coro
si incrociano per dare vita a una tragedia umana che, con gli
occhi contemporanei, diventa tragedia collettiva di
emarginazione, sangue e dolore.
L'ambientazione è una desolata spiaggia del mediterraneo, una
Corinto che si avvicina alla siciliana Lampedusa o a una delle
tante dove oggi sbarcano gli esuli dai Paesi d'origine, così
come è successo a Medea e Giasone, costretti ad abbandonare le
loro terre. Ma l'uomo, che non accetta la vita da rifugiato, ha
appena abbandonato la moglie ed i suoi figli, per la scalata
sociale: sposare la figlia del re Creonte. Medea, disperata,
come una belva ferita medita la vendetta. Innamorata e
disperata, come nella versione di Euripide, qui ha anche il
piglio e la lucida follia dell'omologa senechiana, così come
Giasone, è sicuramente l'egoista e solitario eroe della tragedia
greca, ma anche l'esule debole, combattuto e vinto. (ANSA).
'Medea' dal 31 marzo al 2 aprile al Teatro Instabile di Napoli
Attori solisti e coro si incrociano per una tragedia umana
