(ANSA) - NAPOLI, 09 FEB - Dal 2012 al 2021 il Sud ha perso
525mila residenti. Nel 2021 la mobilità interna è cresciuta del
6,7% sull'anno precedente (un milione 423mila trasferimenti).
In aumento anche le immigrazioni (oltre 318mila; +28,6%) mentre
diminuiscono le emigrazioni (poco più di 158mila; -1% sul 2020)
soprattutto dei cittadini italiani (94mila; -22%). La regione
del Sud da cui si parte di più è la Campania. Sono i numeri del
rapporto Istat 'Migrazioni interne e internazionali della
popolazione residente - anno 2021'.
Nei 10 anni 2012-2021 sono stati pari a circa 1 milione 138mila
i movimenti in uscita dal Sud e dalle Isole verso il Centro-nord
e a circa 613mila quelli sulla rotta inversa. Il bilancio tra
uscite ed entrate si è tradotto in una perdita netta di 525mila
residenti per il Mezzogiorno. Nel 2021 ammontano a circa 112mila
i trasferimenti dai comuni meridionali verso quelli
settentrionali, in lieve aumento (+3%) rispetto al 2020. La
regione del Sud da cui si parte di più è la Campania (30% delle
cancellazioni dal Mezzogiorno), seguita da Sicilia (23%) e
Puglia (18%).
"Le cause di questa drammatica situazione vanno piuttosto
ricercate in quello che qui non si è fatto, a cominciare dagli
ultimi 8 anni, scanditi soltanto da chiacchiere, scandali,
litigi e mai da fatti concreti e politiche adeguate, gli
elementi necessari per dare ai campani e ancor di più ai
giovani, una ragione per restare nella nostra terra. Caro De
Luca, i fatti ti inchiodano", commenta Severino Nappi,
capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.
(ANSA).
Sud perde 525mila residenti in 10 anni, Campania guida fuga
Rapporto Istat, è regione da cui si parte di più
