(ANSA) - ROMA, 08 APR - Cambiamenti climatici e cattiva
gestione idraulica "condannano il lago dei Papi a Castel
Gandolfo" dove ora "sono i corpi idrici ad alimentare le falde"
. È questo l'allarme dell'Anbi - Associazione nazionale
bonifiche. "Il progressivo abbassamento del lago di Castel
Gandolfo, le cui acque rimpinguano la sottostante falda fiaccata
dai cambiamenti climatici e dagli eccessivi prelievi, è la
dimostrazione della necessità di un nuovo modello di sviluppo,
che valorizzi acque e territorio, bloccando l'eccessivo ed
ingiustificato consumo di suolo, nonché la presenza di milioni
di pozzi, spesso abusivi, figli di una cultura ormai
insostenibile", afferma in una nota il direttore generale di
Anbi, Massimo Gargano, intervenuto ad un convegno promosso
dalla Fondazione Univerde. Gargando ricorda l'impegno a
realizzare 129 progetti entro il 2026, con 1,48 miliardi del
Pnrr.
"Le drammatiche contingenze pandemica e bellica, nonché gli
obbiettivi della transizione ecologica, dimostrano che è tempo
di una grande coalizione sociale per scelte di futuro, che
abbiano al centro la disponibilità delle risorse idriche,
indispensabili anche per l'autosufficienza alimentare ed
energetica", conclude il presidente Anbi, Francesco Vincenzi, ,
ricordano che va in questa direzione il Piano Laghetti
ANBI-Coldiretti, cioè 10.000 invasi medio-piccoli entro il 2030.
(ANSA).
