(ANSA) - ROMA, 06 APR - L'Italia è il primo paese in Europa
per morti attribuibili all'inquinamento atmosferico con circa
90mila decessi prematuri/anno, e gli effetti diretti
dell'inquinamento sulla salute umana interessano diversi
apparati ed organi: le patologie dell'apparato cardiovascolare
rappresentano la prima causa di morte (Eventi coronarici e
Infarto Miocardico Acuto, 9.000 casi/anno - Ictus cerebrali,
12.000 casi/anno), seguiti dalle patologie dell'apparato
respiratorio (7.000 decessi prematuri/anno). Lo afferma la
Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) alla vigilia
della Giornata Mondiale della Salute, chiedendo di accelerare su
transizione energetica e politiche "plastic free".
Gli effetti indiretti dell'inquinamento portano fino al +14% di
aumento di incidenza per tutti i tumori nei siti inquinati
(Mesoteliomi, 1.900 casi/anno da esposizione ad amianto - Tumori
testicolari, +36% d'incidenza nei siti inquinati - Leucemie,
+66% d'incidenza nei siti inquinati - Linfomi, +50% d'incidenza
nei siti inquinati - Sarcomi dei tessuti molli, +62% d'incidenza
nei siti inquinati - Tumori polmonari, +29% d'incidenza nei siti
inquinati - Tumori vescicali o renali, +32% nei siti inquinati
- Tumori della mammella, +50% d'incidenza nei siti inquinati).
"E' imprescindibile e non più rimandabile agire in fretta e
sinergicamente con l'Europa per ridurre drasticamente le
principali sorgenti emissive dell'inquinamento atmosferico
attraverso una transizione energetica rinnovabile che abbandoni
quanto prima l'uso di combustibili fossili - afferma il
presidente Sima, Alessandro Miani - Serve poi continuare sulla
politica plastic free aggiungendo incentivi per un più veloce
cambio di paradigma nel confezionamento degli alimenti e nella
sostituzione di materiali plastici con prodotti e fibre di
origine naturale anche nella cosmesi e nell'abbigliamento,
mettere al centro la qualità della vita delle persone nei luoghi
indoor di vita, svago e lavoro, monitorando i parametri
ambientali di temperatura, umidità, CO2 e investendo in
dispositivi di mitigazione del rischio (purificatori d'aria),
seguire stili di vita sani che ci portino a trascorrere più
tempo a contatto con la natura, scegliere come regime alimentare
la Dieta Mediterranea che rispetta la stagionalità delle
produzioni e ha un impatto ambientale del 60% inferiore rispetto
a diete di tipo nordamericano o nordeuropeo". (ANSA).
