(ANSA) - PESCARA, 15 FEB - Situazione del Fucino allarmante
per quanto riguarda il sistema irriguo e la gestione delle
acque. E' quanto emerge dalla seduta odierna, in Consiglio
regionale, della Commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica
in Abruzzo.
"Studi condotti per decenni dall'Arsa - si legge in un
estratto della relazione messa agli atti della Commissione da
Confagricoltura ed esposta nel corso della seduta odierna -
hanno calcolato che per alimentare l'obsoleto sistema irriguo
del Fucino occorre prelevare dalle falde non meno di 24 milioni
metri cubi di acqua di cui il 50% per coprire il fabbisogno
delle colture e il 50% per coprire il deficit idrico del suolo e
dell'evapotraspirazione, l'acqua sprecata. I prelievi di falda
sono sconsigliati da tutte le normative comunitarie. Si sommano
ad acqua buttata nei canali dove confluisce quella proveniente
dai depuratori, assenza di misuratori, uso di gasolio per
alimentare pompe e trattori".
"Un vero disastro ambientale - prosegue il documento di
Confagricoltura - con i costi e rischi a carico degli
agricoltori costretti a utilizzare una risorsa pregiata in modo
sbagliato. Ogni ulteriore ritardo nel dotare il Fucino di un
razionale impianto irriguo perpetuerà lo spreco di acqua
pregiata nell'ordine 10/15 milioni di metri cubi allontanando
l'obiettivo che vogliono le norme comunitarie e il buon senso".
"La situazione è molto grave - commenta il presidente della
Commissione d'inchiesta, Sara Marcozzi - perché i due terzi
dell'acqua in Abruzzo sono impiegati in ambito agricolo. Va da
sé quindi che le maggiori criticità in tema di dispersioni,
sprechi, costi energetici e contaminazioni vanno ricercate e
risolte proprio in quest'ambito. Inoltre, non meno importante,
utilizzare acqua di qualità per le nostre colture è fondamentale
a cascata per la qualità dei cibi che portiamo sulle nostre
tavole". (ANSA).
Acqua, Commissione d'inchiesta, situazione Fucino allarmante
Confagricoltura, prelievi di falda sconsigliati da normative Ue
