(ANSA) - ROMA, 28 GIU - In 10 anni gli artigiani in
Italia sono diminuiti di quasi 300mila unità diminuendo del
15,1% dal 2012 al 2021: nelle città - secondo quanto emerge
dall'Osservatorio Inps su artigiani e commercianti - ci sono
sempre meno botteghe, tra tintorie e ciabattini, ma anche
idraulici e elettricisti autonomi con 1.584.979 iscritti a
questa gestione nell'Inps nel 2021 a fronte dei 1.866.904 nel
2012. Con 281.925 artigiani in meno è come se fosse sparita una
città come Venezia. Nel 2021 si è registrata una lieve ripresa
con circa 5mila artigiani in più sul 2020 (+0,3%) ma dopo che si
era registrato un calo di quasi 25mila unità nel 2020 nel pieno
della pandemia rispetto al 2019. Ma al di là della pandemia il
calo è stato continuo dal 2012 in linea con il calo complessivo
degli autonomi e l'aumento dei dipendenti. C'è una netta
prevalenza dei titolari (92,9% del totale) rispetto ai
collaboratori mentre gli uomini costituiscono la grande
maggioranza della categoria (80,7%).
Più della metà degli artigiani (55,9%) si trova nelle
regioni del Nord. Il Nord-ovest è l'area geografica che, con il
31,1%, presenta il maggior numero di artigiani, seguito dal Nord
Est con il 24,8%, dal Centro con il 20,6%, dal Sud con il 15,7%
e dalle Isole con il 7,8%.
Nello stesso periodo i commercianti hanno perso circa
140mila unità diminuendo dai 2.245.589 iscritti del 2012 ai
2.105.401 del 2021. (-6,24%). Rispetto al 2020 si è registrato
un aumento di circa 3.400 unità (+0,2%) ma in quell'anno si
erano persi circa 40mila iscritti sul 2019 (-1,9%).
Tra i commercianti prevalgono i lavoratori maschi, che nel
2021 costituivano il 65,3% dei lavoratori, percentuale in lieve
aumento nel corso del tempo. Il calo degli iscritti ad eccezione
del 2013 è stato continuo. Anche tra i commercianti prevalgono
gli uomini, ma con una percentuale inferiore (67,3%). La regione
in Italia con il maggior numero di commercianti è la Lombardia
con 321.144 iscritti, pari al 15,3% del totale, seguita dalla
Campania (10,2%), dal Lazio (9,6%), dal Veneto (8,2%),
dall'Emilia-Romagna (7,7%) e dal Piemonte (7,6%). (ANSA).