(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Dal 1996 le imprese italiane di medie
dimensioni performano meglio del Pil e creano maggior valore
soprattutto durante le crisi. E' quanto emerge dal XXI Rapporto
di Unioncamere, Area Studi Mediobanca e Centro Studi Tagliacarne
secondo cui le nostre imprese non solo hanno risultati migliori
di quelle di grandi dimensioni, ma non hanno neanche nulla da
invidiare alle loro omologhe francesi o tedesche, e lo dimostra
il fatto che negli ultimi anni ben 210 son passate in mani
straniere.
Secondo un indicatore di performance, dal 1996 le medie
imprese italiane hanno maturato rispetto al Pil un vantaggio del
34,1%, la maggior parte del quale sviluppato dal 2009. Nel
confronto con le grandi imprese manifatturiere, nello stesso
periodo, le medie hanno registrato migliori performance sotto
molti punti di vista: hanno ottenuto una crescita del fatturato
più che doppia (+108,8% contro un +64,4%), centrato un maggiore
aumento della produttività (+53% rispetto al +38,6%) e garantito
una migliore remunerazione del lavoro (+62,4% le medie, +57% le
grandi). Si tratta di successi ottenuti con un significativo
ampliamento della base occupazionale (+39,8% contro un -12,5%)
che ne ha fatto un modello capitalistico inclusivo e
partecipativo.
La loro produttività è superiore del 21,5% anche a quella
delle omologhe tedesche e francesi, un risultato fuori
dall'ordinario se si pensa che la nostra manifattura nella sua
interezza accusa invece un ritardo del 17,9% rispetto agli
stessi Paesi. Non è un caso che abbiano attratto l'attenzione
degli stranieri: oggi ne avremmo circa 210 in più se queste non
fossero passate nell'ultimo decennio sotto il controllo di
azionisti esteri, un quarto dei quali proprio tedeschi e
francesi. (ANSA).