(ANSA) - ROMA, 30 APR - Enzo Bianchi si trasferisce in un
cascinale ad Albiano (Torino) per "vivere da monaco cenobita e
non eremita", come lui stesso comunica agli amici. "Trascorsi
poco meno di due anni di esilio dalla comunità alla quale ho
dato inizio e nella quale ho vissuto per cinquantacinque anni e
non potendo tornare a Bose per finire i miei giorni da monaco
nella vita fraterna, ho acquistato con l'aiuto di amici e
attraverso un mutuo decennale un cascinale nel comune di
Albiano, dove poter vivere nella pace gli ultimi anni della mia
vita", dice Bianchi. "Terminati i necessari lavori di
ristrutturazione al fine di renderlo abitabile, questo
cascinale sarà una casa che accoglierà chi vorrà vivere con me,
gli amici e gli ospiti che cercheranno un luogo di silenzio, di
dialogo e di ospitalità".
Il fondatore di Bose specifica: "Chi genera un figlio non può
rigenerarlo né farlo nascere di nuovo: ogni figlio è in un certo
senso unico ed io non intendo rifare la comunità che da me ha
avuto inizio, né fondare una nuova comunità religiosa
canonicamente riconosciuta. Voglio solo vivere da monaco
cenobita e non eremita come ho sempre vissuto. Cammin facendo
vedremo cosa ci riserverà il Signore e cosa ci suggerirà lo
Spirito Santo". "Casa della madia, casa dove si fa il pane, sarà
certamente un luogo di preghiera, di incontro, di fraternità e
sororità, una tavola approntata per la condivisione e lo scambio
delle parole, degli affetti e della speranza", conclude Bianchi.
(ANSA).
Bose: Enzo Bianchi fonda Casa Madia 'per vivere da monaco'
'Non sarà una nuova comunità canonicamente riconosciuta'
