Nei primi nove mesi del 2022 i listini dei prodotti lattiero caseari registrano un incremento all'ingrosso di oltre il 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, trainato soprattutto dai formaggi duri e i molli (rispettivamente +8,6% e +15,6% su base tendenziale) e dal burro (+73,2%). È quanto emerge dal report di Ismea "Tendenze" relativo al settore lattiero caseario che verrà pubblicato domani in occasione del convegno che si terrà alla Fiera agricola zootecnica di Montichiari (Bs).
La forte pressione dei costi e le difficoltà di approvvigionamento dei mangimi hanno indotto gli allevatori a frenare la produzione (+0,1% le consegne di latte nel periodo gennaio-luglio 2022, dopo i forti aumenti registrati nel 2021 e nel 2020). Per effetto della spinta inflattiva anche la spesa delle famiglie per latte e derivati è aumentata di oltre il 4% nel periodo gennaio-settembre 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma con un evidente svuotamento del carrello ( -3% in volume su base annua).
Sul fronte mondiale, il calo della produzione di latte, segnala Ismea, prosegue nel corso del 2022 interessando tutti i principali paesi esportatori, a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli e dei prezzi che hanno impattato sulle scelte gestionali degli allevatori. Di fronte alla minore disponibilità di latte si è registrato un aumento del prezzo alla stalla (stima media Ue a settembre 53 euro/100 kg) trainato anche dal rialzo dei listini di burro e polveri magre.
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