Il 23 Gennaio 2015 nella Biblioteca di Via G. Cardano è stato organizzato un incontro con l'astronauta italiano Paolo Nespoli, il quale ha spiegato a due classi del Liceo Classico Eugenio Montale quanto sia necessario per l'uomo scovare nuovi mondi, varcare gli orizzonti, spendere tempo e denaro per la ricerca, la quale risulta l'unica arma per rispondere ad interrogativi ancora a noi sconosciuti. Storie affascinanti avvenute nell'ISS (la Stazione Spaziale Internazionale) sono state raccontate dall'astronauta, includendo però un elemento sconosciuto a gran parte dei miei coetanei: i danni fisiologici sull'uomo.
La natura è indiscutibilmente perfetta e se ha concesso agli uomini uno scheletro è certamente perchè essi devono contrastare e vincere la forza di gravità; ma cosa accade dunque in un luogo esente dalla forza di gravità?
Come descritto da Paolo Nespoli, avviene un rapido 'smantellamento scheletrico' e una perdita improvvisa di calcio. Il corpo, inoltre, subisce un sorprendente innalzamento di pressione, e per poterla diminuire è necessario filtrare all'incirca due litri di liquidi nelle primissime ore di sosta nella Stazione Spaziale.
Una comune problematica che i medici hanno riscontrato negli astronauti dell'ISS è legata ad un disturbo agli occhi, che deriva dalla deformazione della scatola cranica, la quale viene compressa per il forte peso della pressione; il liquido sanguigno, a causa dell'assenza di gravità, si accumula nella testa, provando l'effetto cosiddetto "sangue al cervello", che Paolo Nespoli ha detto di aver sopportato per ben sei mesi.
L'astronauta ha sottolineato l'importanza di un costante esercizio fisico, poichè altrimenti i muscoli non soggetti ad alcun movimento tenderebbero a diminuire drasticamente la propria massa e provocare forti dolori agli astronauti; quest'ultimi, nello Spazio, subiscono delle vere e proprie mutazioni genetiche dovute alla continua esposizione a radiazioni elettromagnetiche a carico di onde radio, microonde, raggi infrarossi e ultravioletti, raggi X e raggi gamma. E' proprio questo mutamento del corredo genetico che affascina gli scienziati e li spinge a cercare nuove cure, sottoponendo tutti i cosmonauti a controlli quotidiani per mandare avanti la Medicina sulla Terra (si è scoperto in tal modo che l'osteoporosi può combattere l'invecchiamento dell'uomo).
Le nuove generazioni devono investire nella ricerca per scoprire "tutto quello che è nello Spazio, non presente sulla Terra", per trovare una cura a tutte le alterazioni dell'uomo in orbita, perchè probabilmente un giorno viaggiare oltre la nostra atmosfera farà parte della normalità, e basterà acquistare un biglietto di andata e ritorno - come ha ironizzato Paolo Nespoli.
In fin dei conti proprio l'adattamento ha permesso alle primissime forme di vita di evolversi e divenire sempre più complete, alla stesso modo ci permetterà di giungere su Marte, relativamente vicino, e su altri pianeti, tanto numerosi quanti sono i granelli di sabbia nella nostra "floating rock".
