Un esperimento del Cern ha prodotto particelle di anti-idrogeno e i risultati sono pubblicati sulla rivista Physical Review Letters. Al nuovo esperimento, chiamato Asacusa, partecipa anche l'Italia attraverso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Mentre l'esperimento Alpha, sempre al Cern, avevaintrappolato e studiato gli atomi di antimateria imprigionati in un campo magnetico a bassissima temperatura, Asacusa segue una strada diversa e bombarda gli antiatomi con microonde in modo da farli volare in uno spazio di qualche metro prima di disintegrarsi. La nuova 'trappola' per l'antimateria usata dall'esperimento Asacusa si chiama Cusp e funziona grazie ad una combinazione di campi magnetici che costringono antiprotoni e positroni a stare insieme per formare atomi di anti-idrogeno.
Gli anti-atomi così ottenuti vengono incanalati in un sorta di ''corridoio'' vuoto dove i piccoli fasci di anti-idrogeno creati in questo modo possono essere studiati ''in volo''. ''Grazie a questi metodi alternativi per produrre e studiare l'anti-idrogeno, l'antimateria non potra' piu' tenere nascoste a lungo le sue proprieta''', ha osservato il coordinatore dell'esperimento Asacusa, Yasunori Yamazaki, del centro di ricerca giapponese Riken.
''C'e' ancora da fare, ma siamo davvero soddisfatti che questa tecnica stia funzionando molto bene'', ha aggiunto. ''Il nostro esperimento ha prodotto atomi di anti-idrogeno e li ha fatti viaggiare nello spazio attraverso un campo magnetico'', ha osservato Evandro Lodi Rizzini, dell'Infn di Brescia e responsabile della parte italiana della collaborazione Asacusa. ''Nella prossima fase - ha aggiunto - investiremo questi antiatomi di idrogeno con fasci a microonde, nei decimillesimi di secondo in cui questi si spostano nell'apparato. In questo modo vedremo come cambiera' la loro polarizzazione. Lo scopo e' capire se gli antiatomi reagiscono in maniera diversa rispetto agli atomi o se continua la simmetria apparentemente perfetta tra materia e antimateria''.