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Battiston, ora caccia ad antimateria superstite

Redazione ANSA

Lo spazio e' la prossima frontiera della caccia all'antimondo. Dopo i record raggiunti sulla Terra, con i nuclei di antimateria prodotti dagli acceleratori di particelle, il prossimo 29 aprile si prepara a partire con lo shuttle Endeavour lo strumento Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), coordinato dal Dipartimento Usa dell'Energia e che sara' installato all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale per andare a caccia di antimateria nel cosmo.

''L' osservazione, all' esperimento Star di Brookhaven, di 18 antinuclei di elio all'interno di decine di miliardi di urti tra nuclei d'oro di altissima energia, rappresenta un'ulteriore conferma del fatto che le leggi della fisica a scala delle particelle sono simmetriche tra materia ed antimateria'', osserva il fisico Roberto Battiston, viceresponsabile di Ams, dell'universita' di Perugia e della sezione di Perugia dell' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

''Con gli strumenti disponibili a Terra - aggiunge - siamo in grado di realizzare le forme di antimateria nucleare piu' semplici, l'antiprotone, l'antideuterio, l'anti-trizio, vale a dire i tre isotopi dell'anti-idrogeno e ora l'anti elio-3 e l'antielio-4. Questo risultato pero' non spiega che fine abbia fatto l' antimateria primordiale, quella che era presente al momento del Big Bang e che oggi sembra essere sparita, dato che cio' che ci circonda e', fortunatamente, formato solamente di materia''. Quello che si sa, prosegue Battiston, e' ''che negli istanti successivi al Big Bang tutta la materia a meno di parti per miliardo si e' annichilita con la corrispondente antimateria: tutto cio' che ci circonda deriva dalla piccolissima frazione della materia sopravvissuta, che fondendosi all'interno della stelle ha prodotto nuclei via via piu' pesanti. Non sappiamo pero' che fine abbia fatto la corrispondente quantita' di antimateria''.

Per questo i risultati che potra' collezionare Ams sono molto attesi dai fisici di tutto il mondo: ''Se rivelassimo anche solo un antinucleo di elio o di carbonio - osserva Battiston - avremmo la prova che da qualche parte dell' universo le antistelle sono al lavoro e di antimateria ce ne e' tanta''. In questo senso, conclude, ''il risultato di Star conferma che la produzione di antinuclei tramite l'urto di raggi cosmici con la materia interstellare e' talmente bassa che non rappresenta un fondo per le misure di Ams. Se osservassimo con Ams antinuclei avremmo la prova che nell'universo di antimateria ce ne e' tanta''.

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