(ANSA) - ROMA, 20 APR - In Italia il valore economico delle
foreste è calato del 10% a causa dell'inquinamento da ozono che
ha determinato, di pari passo, una riduzione di oltre l'1% della
superficie forestale destinata alla produzione di legname, con
un danno potenziale che potrebbe arrivare fino a 2,85 miliardi
di euro (circa 870 euro per ettaro). È quanto emerge dallo
studio pubblicato su Nature Scientific Reports e condotto da
team di dieci ricercatori provenienti da ENEA, Cnr e Università
di Firenze, in collaborazione con l'azienda francese di servizi
satellitari ARGANS.
La ricerca evidenzia come questa perdita di redditività
economica possa portare, nel lungo periodo, anche a un
progressivo abbandono delle aree forestali più esposte. Su
questo fronte, le foreste italiane sono più a rischio rispetto a
quelle dell'Europa del Nord, perché il clima più caldo stimola
la formazione di questo gas.
"L'ozono troposferico è un inquinante gassoso che ha effetti
negativi sulla fotosintesi e, di conseguenza, sulla capacità di
assorbimento dell'anidride carbonica da parte della vegetazione.
A livello globale questo potrebbe determinare un aumento dei
costi di riduzione dei gas serra fino a 4,5 trilioni di dollari
al 2100", spiega il ricercatore del dipartimento Enea
Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali Alessandra
De Marco.
I risultati variano tra le Regioni italiane: la Sardegna è
risultata la regione con la maggiore riduzione dell'area
forestale redditizia, con una perdita di oltre 10mila ettari
(-6,2%). Ma a subire le maggiori perdite economiche sono state
Liguria (1.229 euro per ettaro), Campania (628 euro), Calabria
(568) e Lazio (527). (ANSA).
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