(ANSA) - MILANO, 17 MAG - Il 2021 è stato "un altro anno
sprecato" per l'Italia. Il mercato delle rinnovabili è cresciuto
rispetto all'annus horribilis 2020, ma non quanto avrebbe potuto
e dovuto. "Ogni anno che passa questo spreco diviene sempre più
impattante, allontanando decisamente il raggiungimento degli
obiettivi al 2030 (72% di fonti rinnovabili nella generazione
elettrica) e ancora di più quelli al 2050". E' l'amaro messaggio
che emerge dal 'Renewable Energy Report 2022' del gruppo Energy
& Strategy della School of Management del Politecnico di Milano.
Le installazioni, spiega il Rapporto, sono ripartite con la
ripresa post-pandemica, ma la quantità di nuovi impianti
fotovoltaici ed eolici è solo di poco superiore a quella del
2019. A differenza dell'Europa, che procede a passi molto più
spediti ed è ormai prossima al traguardo complessivo dei 700
Gigawatt. La capacità di rinnovabili installata in Italia
durante il 2021 è stata complessivamente di 1.351 Megawatt, con
un incremento del 70% di potenza rispetto ai 790 Megawatt del
2020, quando era diminuita del 35%. Questo ha portato il Paese a
superare la soglia dei 60 Gigawatt: l'aumento è stato trainato
dalla nuova capacità di fotovoltaico (+30%), seguito dall'eolico
e, più distanziato, dall'idroelettrico, mentre le bioenergie
sono addirittura in diminuzione. "La ripresa è ancora troppo
lenta. Con questo ritmo - avverte Davide Chiaroni, vicedirettore
di Energy & Strategy - arriveremmo tra otto anni a un parco
eolico e fotovoltaico di poco superiore ai 50 GW, ben lontani
dall'obiettivo (aumentato con il Piano per la transizione
ecologica) di un installato totale di rinnovabili tra i 125 e i
130 GW. Per raggiungerlo dovremmo crescere tra le 4 e le 7 volte
più velocemente". (ANSA).
